VENICE MARATHON

La giornata è bellissima a Venezia, quindi in questo giorno di Maratona sono di buon umore, la navetta ci porta a Stra zona di partenza e seguono le solite procedure di preparazione e consegna sacche. Incontro molti amici romani. per non prendere freddo ho indossato un vecchio accappatoio che poi butterò e credo che faccio ridere considerando i vari commenti. Mi trovo in prima fila con i veri campioni, sono in tanti ma solo uno vincerà. Non posso nemmeno riscaldarmi perché sono bloccato da troppi atleti che hanno voglia solo di partire come me, infatti, fatico qualche km per prendere il passo gara. Bella l'idea di avere il nome sul pettorale, infatti, è gratificante sentire la gente che ti chiama per nome, poi quasi pensi che ti conoscano veramente perché dimentichi di avercelo scritto. Entrando al parco San Giuliano uno spettatore con il campanellaccio mi segue al fianco suonandolo e mi chiede di prenderlo e suonarlo cosi lo accontento ( un inseguimento che ricorda quello che i FANS fanno ai ciclisti professionisti nelle difficoltose salite). Superato l'ostacolo del parco per via delle pietrine che si trovano per terra, dovrò affrontare il ponte della libertà che per via dell'asfalto grezzo per me che corro a piedi nudi e doloroso, ma fortunatamente è solo un vecchio ricordo, perché avendo posato la monorotaia hanno anche rifatto l'asfalto di tipo liscio evitando i vecchi dolori di una volta. Entrato in Venezia gli ultimi 3 km sono stati facili grazie al caloroso pubblico che ad ogni mia alzata di braccia e urla loro rispondevano con apprezzamenti, applausi come se fossi allo stadio a segnare il gol della vittoria. Concludo la gara meglio dei pronostici considerando che mi porto un mal di schiena da 30 giorni dovuto a dei lavori edili che feci, posizionandomi 399^ assoluto sui 4687 arrivati.